Il giardino Gigliucci

Nel 2014 la contrada Pila, per la sua cena in clima di Palio, ha scelto uno spiazzo differente dal consueto Arco di Santa Caterina, ma sicuramente altrettanto suggestivo dove poter conviviare. Ma qual è la storia di questo affascinante piazzale?

Appartenente al Palazzo della nobile famiglia Gigliucci, la cui facciata principale svetta su via Brunforte, lo spiazzo sul retro venne utilizzato inizialmente come orto fino all’inizio della seconda metà dell’ottocento e solo successivamente intuendone l’ovvia potenzialità dove poter trascorrere dei piacevoli momenti fu trasformato in giardino. Proprio agli ultimi decenni del XIX secolo risale la realizzazione della fuga di colonne che costituisce il portico e il loggiato su due piani, quest’ultimo denominato “osservatorio” per la posizione privilegiata da cui ammirare il mare Adriatico; entrambi concepiti come quinte architettoniche del giardino stesso. Peraltro una formella in cotto, posta sulla trabeazione, riporta la data 1899.



Ciò che rende ancora più avvincente la storia di questo giardino è sicuramente la presenza di una sua assidua frequentatrice: Clara Novello. Nata a Londra, studiò canto lirico in diverse città europee acquisendo un’indiscussa fama internazionale fin quando, esibendosi al Teatro dell’Aquila di Fermo, conobbe il conte Giovanni Battista Gigliucci. Innamorandosene decise di abbandonare l’attività di cantante per rimanere al suo fianco nella nostra città. Non ci è difficile quindi immaginarla a passeggio nel suo giardino intonando quello stesso Stabat Mater che a Bologna, con la sua dolcissima voce, riuscì a “commuovere le anime più dure” come recensiva un periodico dell’epoca.